domenica 6 luglio 2014

I FONDAMENTALI - Impariamo a cucinare il... Riso Pilaf!


Innanzitutto, che cos'è: come insegna Wikipedia, "Il pilaf è un sistema di cottura del riso, attraverso il quale si ottiene un composto con chicchi sgranati". 

La tradizione orientale utilizza il riso a mo' di contorno, motivo per cui l'assoluta "separazione" dei chicchi risulta essere fondamentale per la riuscita del piatto: esso deve ben mescolarsi alle salse e alle verdure (ahimè, spesso anche carne) d'accompagnamento. Forchettate in cui il riso risultasse raggrumato e gelatinoso per via dell'amido non sarebbero, d'altro canto, tanto adatte allo scopo. 

Esiste una moltitudine di ricette che ruota attorno a questo tipo di cottura. Vi starete chiedendo, allora, come mai abbia deciso di riportare anche la mia...! La risposta è semplice: sono entrata in possesso - per gentile concessione di un'amica siriana - di una ricetta dall'indice di difficoltà bassissimo e dalla riuscita sempre impeccabile. Con le ricette trovate sui giornali e online ho avuto spesso qualche difficoltà (a volte avevo successo, altre volte meno), mentre garantisco il risultato costante ottenuto utilizzando le indicazioni che seguono. 


Prima di cominciare, un'ultima raccomandazione. La ricetta originale prevede l'utilizzo delle varietà Basmati o Jasmine. Per quanto entrambe le qualità abbiano un aroma speziato ed un profumo irresistibile, rivolgo un piccolo invito a quanti di voi desiderassero comprarne: queste due varietà vengono prodotte perlopiù in India ed in Cina (i maggiori esportatori), e spesso senza rispettare l'ambiente e il consumatore. Attenzione, in questa riflessione non vuole esserci da parte mia nessun tipo di giudizio: le nazioni in via di sviluppo - così come è stato per l'Italia in passato - pongono l'accento più sulla quantità della produzione che non sulla salute del consumatore. Col risultato che spesso, nella coltivazione, vengono impiegati pesticidi e diserbanti più che dannosi.
La soluzione? L'unica possibile è quella di leggere l'etichetta. Nonostante la falsificazione delle generalità del cibo importato sia una prassi - e nonostante la frode sia spesso dietro l'angolo - purtroppo non disponiamo di difese diverse dall'acquisto consapevole. Al giorno d'oggi è purtroppo impossibile proteggersi da tutto, e quel che mi sento di dire è di fare del proprio meglio, sempre: la scelta di prodotti biologici, dichiaratamente senza OGM, perlopiù integrali premia. Così come nel caso del riso. 

Ingredienti:
  • la vostra varietà di riso preferita;
  • acqua q.b.;
  • olio q.b.;
  • sale q.b.
Preparazione:

1. Verso la quantità di riso desiderata all'interno di una pentola dalla dimensione proporzionata. La dose   è a mia discrezione (la ricetta non ha valori fissi, ma semplici proporzioni); tengo inoltre presente che il riso pilaf si conserva in frigorifero, senza troppe preoccupazioni, per due/tre giorni. 

2. Metto la pentola sotto il rubinetto, ed aggiungo acqua calda fino a coprire il riso. Lascio in ammollo 5 minuti, affinché amido ed impurità vengano lavati via. Dopodiché, scolo.

3. Prendo una tazza (o un bicchiere) e "misuro" la quantità di riso. E' importante effettuare adesso questo passaggio e non prima, poiché l'ammollo ovviamente dilata i chicchi e ne modifica il volume complessivo. Torno a versare il cereale nella pentola iniziale; per ogni tazza di riso, ne aggiungo una d'acqua. Qualora stessi cuocendo una varietà che richiede una durata di cottura maggiore del Basmati, posso incrementare l'apporto d'acqua sino ad una tazza e mezza.

4. Metto il tutto sul fornello e porto a bollore. Raggiunta la temperatura, cambio fornello (avendo cura di scegliere il più piccolo disponibile), utilizzando una fiamma al minimo. Copro con un coperchio ed attendo: il riso è cotto nel momento in cui è stato in grado di assorbire tutta l'acqua, e questa è un'operazione piuttosto rapida (richiede al massimo 10 minuti). 

 Il procedimento si è quindi concluso! Nel momento di servire, consiglio di sgranare il tutto con una forchetta. Il riso pilaf è un ottimo accompagnamento a salse di verdure e "caponate" in genere. Durante la cottura si può aggiungere una cipolla tagliata sottilissima, chiodi di garofano e cannella; alcune preparazioni consigliano anche l'uso dello zafferano. Il mio personale consiglio, invece, è... essere creativi!

Buon appetito!


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