domenica 6 luglio 2014

La farina di Solina

Per chi non è proprio celiaco - ma si limita ad avere un'intolleranza al glutine - ho deciso di scrivere un post dedicato alla farina di Solina. Ho scoperto questa farina da poco, consigliata da amici che gestiscono un punto vendita di prodotti tipici (abruzzesi, ndr).

La Solina è un grano dalle mille doti. Viene coltivato, ad oggi, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso ed appartiene ad un ceppo storico, antico, che non è stato sottoposto a selezione naturale né tantomeno a modifiche genetiche (modifiche che interessano sempre più spesso il grano comune: e questo è il motivo per cui l'intolleranza, ad oggi, dilaga).

La Solina è per costituzione molto resistente al freddo: ciò consente una semina ad altitudini superiori rispetto al consueto - i miei amici parlavano di una capacità di sopravvivenza attorno ai 900/1000m di altitudine! -, là dove alle piante "infestanti" non è possibile sopravvivere. Per questo motivo, per la coltivazione della Solina non è necessario l'utilizzo di diserbanti e la maggior parte delle farine in commercio - per non dire la totalità - utilizza metodi di coltura biologica. Non c'è bisogno neanche dei pesticidi: i comuni parassiti non vivono tanto in alto.

Per chi ricerca, all'interno della propria dieta, prodotti specificamente naturali, senza eccessiva "interferenza umana", la Solina è un grano che merita di essere conosciuto. Non solo per le succitate virtù - oltre, come accennato, un bassissimo livello di glutine -, ma anche per quello che per il mio popolo rappresenta: un vero e proprio primato mondiale. Non mento: al mondo non c'è un ceppo di grano tanto resistente e tanto nobile. Dimenticata per secoli dopo aver sfamato intere famiglie, la Solina è ad oggi fulcro di un progetto di riqualificazione da parte del Parco Nazionale, che mira a riscoprire il reale valore dei frutti del territorio.

A chi avesse voglia di cimentarsi nella lavorazione di questo prodotto - che si presta bene a qualunque tipo di preparazione: dalla pasta, alla pizza, ai dolci - ricordo che, vista la mancanza di glutine, è un po' difficile legare il tutto. Soprattutto in fase iniziale: l'impasto tenderà non solo a non amalgamarsi, ma anche ad attaccarsi alla ciotola in cui lo state lavorando. Essendo inoltre morbidissimo, il consiglio che posso darvi è aggiungere un po' meno acqua di quanto fareste di solito, sostituendo l'umidità che manca con dell'olio extravergine.

In ultimo, il prezzo: purtroppo la Solina è un po' cara, e ad oggi non so se viene "esportata" in altre regioni (chiedo venia). E' in ogni caso un alimento che non consumo spesso, e che sono contenta di "regalarmi" ogni tanto poiché lo sento "sicuro". Ad ogni modo, sono riuscita a trovarne al mercato al prezzo di 1,20€/kg; sicuramente un bel passo avanti, rispetto ai 6€ che mi aveva chiesto il panettiere! In Abruzzo si trovano inoltre pane e pizza già fatti con questo fantastico grano.

Per ulteriori informazioni sulla storia e sulla possibilità di acquisto visitate: http://www.fornaidelparco.it/la_solina,11,215.html

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